“Io non so disegnare”
“Io, non so disegnare”, è l’asserzione che spesso sentiamo dire quando si parla d’arte.
La verità è che quando siamo nati non sapevamo neanche scrivere.
Il primo insegnamento a scuola, è la scrittura, perché utile per comunicare.
Il disegno, è una forma di comunicazione, anch’esso è una “scrittura”.
Riflettendo bene sull’argomento, il primo metodo di comunicazione, quello che precedeva la scrittura, era composto da disegni.
La scrittura, il disegno, la musica, come tutte le forme artistiche, si imparano.
Ognuno ha il proprio stile e la propria calligrafia nella scrittura, così come nell’arte pittorica ognuno ha la propria tecnica e il proprio segno.
Qualcuno di noi nasce preposto al disegno, magari conoscendo già gli accostamenti cromatici o la lettura del segno, qualcun altro è dotato di orecchio musicale o di una stupenda calligrafia, in ogni caso ogni forma d’arte va studiata e coltivata.
Invito al primo disegno
Ricordo mio padre, Nunzio Sciavarrello, quando qualcuno gli diceva “Io, non so disegnare”, con il sorriso sul viso rispondeva:
“Hai già imparato a scrivere? Bene, prendi una matita, scrivi la “B” maiuscola in corsivo, adesso togli le gobbe anteriori, e dividi la parte rimanente in due tracciando una linea al centro.
Hai disegnato la tua prima foglia!”.
Così, con semplicità, induceva la persona che aveva davanti, al suo primo disegno, dimostrandogli che la frase “Io, non so disegnare”, non esiste.
“Arte”
Quando pronunciamo la parola “Arte”, l’immaginazione ci trascina verso quella pittorica, quasi annullando le altre forme artistiche.
“Arte”, comprende la scrittura, la scultura, la letteratura, la poesia, la scenografia, l’architettura, la fotografia, ma vorrei soffermarmi un attimo, sulla musica.
I giovani ne sono coinvolti, l’ascoltano, la condividono, la commentano, la seguono, la vivono, perché hanno la possibilità di trovarla e ascoltarla, ovunque! E lo fanno senza pensare che sia arte. Ne sono attorniati, la trovano su qualsiasi dispositivo.
Ovunque vadano hanno la possibilità di ascoltare la musica.
In questo modo, crescono accompagnati dal naturale coinvolgimento dell’arte, non come scelta, ma come integrazione di vita.
Arte, nella vita di ogni giorno.
Immaginiamo per un attimo di offrire ai giovani la possibilità di seguire la musica soltanto ai concerti, escludendo la possibilità di ascoltarla prima. Andrebbero al concerto, ad ascoltare quei brani per la prima volta, impreparati all’ascolto, perché ogni brano sarebbe una novità.
E’ come invitarli a una mostra d’arte, senza prima avergli dato la possibilità di sapere cosa stanno andando a guardare, senza averli circuìti abbastanza, magari hanno studiato a scuola, ma una volta fuori, dimenticano quanto condiviso con gli insegnanti. Come quando si studia una lingua straniera, ma senza usarla nella conversazione quotidiana, si dimentica.
Allora la domanda che mi sono posto è, “Perché non dare loro la possibilità di avere a portata di mano anche le altre forme d’arte?”.
Certo, ambire allo stesso livello diffusivo della musica, o a indurre i giovani a parlare e condividere quadri e sculture come fanno con i brani musicali, sarebbe vanaglorioso, però coinvolgerli nelle diverse forme d’arte, affinché le sperimentino con naturalezza, è nostro dovere.
Per questo motivo, utilizzando i dispositivi elettronici, il social network, dovremmo offrire quotidianamente ai giovani la possibilità di osservare, consultare, vivere l’arte, perché sia sempre presente come organo essenziale della vita.
Obiettivo de Il Paladino, è essere uno di questi mezzi, raccogliendo sul proprio spazio web, arte in tutte le sue forme, diffondendola attraverso il social, semplificandone la lettura perché sia alla portata di tutti.
Non abbiamo fini di lucro, la raccolta e la diffusione sono importanti per la valorizzazione dell’arte, perché arte e cultura sono le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra vita.
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