In città o fuori città
Molti catanesi non sono a conoscenza dell’esistenza di un monumento che ha lasciato segni precisi nella storia della città: La Casa del Mutilato.
Spesso, quando si parla di esplorare nuovi luoghi, la scelta cade verso mete lontane dalla nostra città di appartenenza.
Raramente, scegliamo di fare un giro turistico in città, eppure Catania offre tanta storia, arte e cultura.
Progetto e Inaugurazione
Il progetto dell’ingegnere Ercole Fischetti risale al 1933, ma fu realizzato dal 1937 al 1939, quando, il principe di Piemonte Umberto di Savoia la inaugurò.
Il palazzo non è molto grande, ma nonostante tutto, presenta un aspetto monumentale.
Foto di Jessica Hauf
Il Salone
Dal portone centrale si accede al salone, pavimentato in marmo, una volta dentro è possibile osservare fino al quarto piano il lucernario che lo illumina.
Di forma rettangolare, al piano terra, su entrambi i lati più corti, due porte segnano il passaggio alle stanze adiacenti che offrono l’uscita su Piazza Bellini attraverso due ingressi minori.
Ogni piano si affaccia sul salone attraverso balconi e finestre.
L’Arengario
Ma ciò che lo contraddistingue, è l’arengario esteso per tutti e quattro i lati del rettangolo.
Opere d’Arte
La Casa del Mutilato presenta opere artistiche che la caratterizzano.
All’esterno, sei statue rappresentano guerre dell’ottocento e del novecento realizzate dagli scultori Juvara, Giordano e D’Angelo.
Al suo interno, due grandi disegni del pittore Roberto Rimini raffigurano i fanti che si avviano verso il fronte, e l’avanzata italiana dopo Caporetto.
La Cappella
All’interno della casa del mutilato si trova anche una piccola cappella.
Il palazzo, espone chiaramente il forte carattere risalente al periodo vissuto, ma proprio per questo come ogni monumento che racconta la storia, ha il suo fascino.
Le stanze grandi e numerose, i vari accessi, la sua posizione, e il grande salone fanno della casa del mutilato, una struttura con un grande potenziale.
Purtroppo, abbandonato per anni ha rischiato di rovinarsi quasi fino al totale decadimento.
Adesso grazie alla scelta della Regione Siciliana che vuole destinarlo a spazio culturale, vedrà sicuramente la rinascita che un monumento merita.
Foto di Jessica Hauf