L’inizio

Quando alla fine degli anni ottanta facevo video grafica esponendo quadri realizzati al computer, molte persone erano incuriosite dalla novità.

Altre invece, erano convinte che fosse l’elaboratore a creare tutto e che io dessi semplicemente un comando perché il quadro si realizzasse.

In realtà era tutto più complicato di adesso.

Gli elaboratori erano lenti, la risoluzione era bassa, e spesso era necessario impartire difficili comandi perché i sistemi a finestra erano agli albori.

Però utilizzare il calcolatore come un pennello su una tela mi entusiasmava, e vedere il quadro realizzato mi incantava.

Il mouse era il pennello, lo schermo la tela.

La bassa risoluzione era materia, così come l’olio, la tempera o l’acrilico lo erano sulla base da dipingere.

Studiavo le luci, le ombre, le trasparenze, i contrasti, esattamente come un artista avrebbe fatto per la realizzazione della sua opera.

Solo la tecnica era diversa, innovativa.

Da allora sono cambiate tante cose.

C’è intelligenza e intelligenza.

La risoluzione ha raggiunto livelli altissimi, passando attraverso il 3D, il 4K, il rendering realistico fino ad arrivare “all’IA”: l’Intelligenza Artificiale.

Il suo utilizzo

Può essere adoperata in diversi settori.

Ben venga l’uso a supporto dell’uomo, come ad esempio negli interventi chirurgici, dove la precisione millesimale può essere vitale.

Ci si può avvalere dell’IA per creare testi, immagini, video, musica e ancora in tanti altri campi.

Ho scelto di non indicare i link dei siti che offrono il servizio, perché è davvero semplice trovarli sul web.

Dovremmo tutti riflettere sulla novità dell’intelligenza che in questo periodo storico è presente ovunque.

Siamo inconsciamente influenzati dall’aiuto che l’informatica ci offre.

E spesso l’entusiasmo ci porta a fare un uso spropositato di questi mezzi.

Facendoci dimenticare appunto, che sono “strumenti”.

C’è intelligenza e intelligenza

Ricordate la nascita della calcolatrice elettronica?

In quanti ci siamo disabituati a eseguire operazioni matematiche.

La messaggeria instantanea, così come il social network ci hanno resi indisciplinati.

La prima, ci ha diseducati al buon senso della vita.

Scriviamo in qualsiasi momento, senza guardare l’ora.

Di giorno o di notte, all’ora di pranzo o all’alba.

Per non dire di chi manda una parola per messaggio, inviandone una quantità infinita.

Oppure chi la adopera come promemoria, senza rendersi conto che invece sta utilizzando il suo interlocutore come tale.

Sgravandosi così del “peso” che andrà a vessare sull’altro.

Il social invece, ci ha dato la possibilità di rendere pubblica la nostra voce.

Tanti però lo utilizzano per “urlare” pubblicamente al fine di lenire e denigrare piuttosto che valorizzare.

Effetti involontari di due semplici ma efficaci servizi informatici.

Inoltre ormai viviamo più sul virtuale che sul reale, lasciando scemare quelli che sono i valori della vita. Argomento che ho trattato in questo articolo.

Ma a proposito di C’è intelligenza e intelligenza, torniamo adesso all’IA, che offre possibilità infinite.

Piccoli esempi

Per mostrarvi alcuni esempi, ho giocosamente creato le immagini di questo articolo con l’intelligenza artificiale generativa.

Nello specifico, per quella che sta in alto, ho chiesto all’IA di creare una figura di se stessa a confronto con l’essere umano.

La figura dell’intelligenza artificiale l’ho voluta più grande dell’umano.

Sullo sfondo, la città di Catania e l’Etna.

Anche per il brano musicale che segue ho utilizzato una delle piattaforme del web.

Le imperfezioni del brano non ho voluto correggerle, per mostrarvi così come viene realizzato di base.

La cosa certa, ed è evidente, che non utilizzo l’IA per scrivere i miei articoli.

Noterete che lo stile del brano è retrò,  si sentono pure i graffi del disco in vinile.

Questo avviene perché all’intelligenza basta chiedere, e lei esegue.

Cosa ho fatto io? Ho inventato il testo, ho chiesto lo stile e un genere jazz.

Anche il titolo l’ha inventato lei.

Al di là della realizzazione fatta davvero senza impegno, desidero attirare la vostra attenzione su queste creazioni per un semplice motivo.

Cosa è creato da chi

È difficile riconoscere cosa è creato dall’IA e cosa dall’essere umano.

Non ho messo impegno per questi piccoli esempi grafici e musicali, ma il risultato è strabiliante.

Pensate cosa verrebbe fuori con le imperfezioni corrette!

Non capiremmo più la differenza tra reale o artificiale.

Ho voluto la sproporzione di dimensioni tra l’IA e l’umano nell’immagine di sopra.

Perché sono convinto che il “Machine learning” è già molto più grande di noi “creature pensanti” che rischiamo di perderne il controllo.

L’infervoramento della scoperta, la corsa al primato, la fame di fama e ricchezza, confondono la nostra mente offuscandone le conseguenze.

Dosare, equilibrare, controllare fermamente, questo è il messaggio che desidero lanciare oggi.

Soprattutto ai giovani, che vivranno l’incalzante evoluzione di questo progresso.

Altrimenti il rischio è quello di ritrovarci automi al servizio di cervelli fittizi.