Vita, bellezza e illusione

La vita, viva la sua bellezza, le conquiste fatte, gli obiettivi raggiunti, e viva anche le delusioni che qualche volta ci riserva.

Disappunti utili alla costruzione del miglioramento della vita stessa.

Nonostante l’impegno che mettiamo in modo che tutto proceda nella maniera desiderata, ci ritroviamo a dover affrontare qualche insoddisfazione.

Una falsa promessa, un risultato diverso da quello previsto, a volte anche una sola parola delude le nostre aspettative.

Ma per fortuna la fabbrica dei sogni elude l’illusione della realtà.

Sognatori

La “serietà della concretizzazione” emargina i sognatori e li classifica come una categoria distinta.

Una specie che aspira all’impossibile, all’irraggiungibile.

Quasi derisa perché non ha l’affidabilità di sobbarcarsi l’onere per raggiungere l’obiettivo.

Perché i sognatori vagano con la mente, sono presenti fisicamente, ma al tempo stesso appaiono assenti mentalmente.

Magari la loro assenza, è dovuta al fatto che stiano già elaborando l’oggetto dell’incontro, assorti in quel “niente che niente non è”, argomento che ho già trattato in questo articolo.

Robert Orben diceva:

“I realisti sanno dove stanno andando.

I sognatori sono già lì.”

Sognare, un progetto oltre i confini

Comunque sia, ad ogni categoria con rispetto, le proprie convinzioni.

Diverse volte mi hanno detto di sognare ad occhi aperti, di immaginare progetti irrealizzabili.

È vero, pregio o difetto che sia, sono sognatore.  Non riesco a tenere a freno la mia fantasia.

Quell’inventiva che al primo segno progettuale brilla verso la ricerca del tocco di originalità, per raggiungere l’utilizzo funzionale attraverso vie inusuali.

Il risultato?

Ho realizzato più sogni che progetti.

O meglio, ho portato alla realizzazione propositi con l’aiuto della leggerezza di un sogno.

Perché la fabbrica dei sogni elude l’illusione della realtà.

Continuare a sognare e mai arrendersi

Dovrei privarmi della mia immaginazione?

Porre limiti al librare dei miei pensieri, sarebbe come chiudermi tra quattro pareti senza luce e senz’aria.

Anche questo scrivere a modo mio, è lasciare che le mie ispirazioni prendano forma e possano volare in varie direzioni.

I sogni non destano aspettative, non preoccupano nessuno, sono considerati irrealizzabili, per questo fino a quando non saranno realizzati non deluderanno.

Spesso la perfetta pianificazione di un progetto, presa con la serietà che un’intenzione merita, offre la  (quasi) certezza della sua realizzazione.

Convinzione che, in caso di fallimento si trasforma in delusione.

Utilizzare un progetto come base di un sogno, fantasticandoci sopra, ingrandendolo, immaginandone una funzionalità esagerata, vederlo già rifinito e non più come base, coinvolge l’anima, assumendone una esso stesso.

Andare fuori dagli standard immaginando le cose a modo nostro, alimentando la nostra fantasia, equivale a sognare, e sognare equivale a desiderare.

Nessuno può impedircelo.

Neanche quando l’utopista da alcuni è quasi considerato uno stolto, colui che non concretizzerà mai nulla nella vita.

Diceva Albert Einstein:

Beati i sognatori, gli idealisti, i teneri. Beati gli ingenui, i grandi che non hanno perso la voglia di sentirsi bambini nell’animo.

Beati coloro che non rinunciano all’amore per paura. Beati i cuori impavidi.

Siamo tutti sognatori, con la differenza che c’è chi dà più ascolto e chi meno ai propri sogni.

Ognuno di noi almeno una volta nella propria vita ha espresso la frase “spero che” o “speriamo che“, in questo modo, probabilmente senza rendersene conto, ha manifestato il suo sogno.

Perché la speranza vive nei nostri sogni, e i sogni sono la nostra speranza.